Muore di tumore senza poter vedere il figlio per l'ultimo saluto: la storia di Lais
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Contenuto originale di Vanity Fair ItaliaLo strazio è enorme: pensare a una madre che muore lontana dai suoi figli, senza poterli salutare per l'ultima volta, è dolorosissimo. Il diritto di chiudere con la vita, salutando chi amiamo, incasellando tutte le cose in sospeso, è qualcosa che solo la morte dovrebbe poter negare. Invece, per Lais, insegnante 47enne di Frosinone, la decisione l'hanno presa gli uomini.
Il suo ex marito, in particolare. Un medico pugliese che lei aveva denunciato per maltrattamenti ma a cui poi, quando aveva scoperto di avere un tumore al pancreas, aveva dovuto affidare il figlio dodicenne, tenendo con sé la figlia più grande, che l'aiutava durante le cure. Una cosa temporanea, sperava Lais, anche perché il tribunale aveva stabilito che il padre del ragazzo avrebbe dovuto portarlo in visita alla madre una volta al mese. Ma così non è stato, e Lais è morta senza riabbracciare il suo bambino.
La storia, raccontata dal Corriere della Sera, è stata denunciata sui social network dall'Associazione Fammi Rinascere - Centro Antiviolenza sulle Donne, che ha seguito Lais nella sua battaglia legale. «E ora domandiamoci quanto dolore, oltre quello della malattia che gravava su di essa, possa esserci stato nel cuore di questa mamma che si è vista costretta nel limbo di un’attesa di una giustizia lenta che non ha tenuto in considerazione le condizioni psicologiche di una mamma. Una mamma che voleva per l’ultima volta riabbracciare il proprio figlio», si legge sulla pagina Facebook dell'Associazione nel post di addio a Lais, di cui si riportano anche le ultime volontà: «vorrei che I. rimanesse con me perché questo è il suo desiderio e deve essere rispettato, e vorrei che anche XXXX XXXXXX rimanesse con me, perché è un suo desiderio, anche se io ho adesso delle difficoltà; anche perché è più di un anno che non vedo mio figlio».
La denuncia è contro quella giustizia che non ha agito con velocità sufficiente da garantire a Lais il diritto di vedere suo figlio, anche solo quella volta al mese stabilita dai giudici. Era infatti da gennaio 2022 che il ragazzino non tornava da sua madre: da quando, nonostante la richiesta di affido esclusivo alla mamma, Lais aveva riportato suo figlio al padre, sapendo che il tumore le avrebbe tolto tempo, risorse e forze per occuparsi di lui.
Ma, nonostante la situazione già di per sé drammatica, l'ex marito di Lais il figlio non l'aveva più portato dalla madre, tanto che lei era stata costretta ad agire legalmente, presentando un’istanza per sollecitare eventuali provvedimenti. E perfino il Parlamento si era occupato della vicenda, con la deputata Cecilia Guerra che aveva presentato un'interrogazione ottenendo in risposta dal ministero che «il regime di visita tra madre e figlio è stato disciplinato al fine di garantire il superiore interesse del minore a mantenere significativi rapporti con entrambi i genitori». Ma il tempo per fare giustizia, o anche solo per avere pietà di una madre in fin di vita separata da suo figlio, la vita non lo ha concesso, e ora, dall'altra parte, resta un giovane ragazzo a cui suo padre dovrà spiegare perché.