Vaccino Covid Australia, negato trapianto di cuore ad una donna perchè non vaccinata pur avendo un'esenzione medica
#16Febbraio #vaccinocovidaustralia
Contenuto originale di Il Giornale d'Italia
In Australia, a Melbourne è stata negata l'opportunità di ricevere un trapianto di cuore perché una donna, Vicki Derderian, non è vaccinata contro il Covid-19, pur avendo un'esenzione medica. Vicki fa affidamento su un dispositivo di assistenza ventricolare per mantenere il suo cuore funzionante ed è alla disperata ricerca di un trapianto. Trapianto che gli è stato negato perché non si è sottoposta al siero. Motivo: teme che così facendo potrebbe aumentare il rischio di malattie cardiache come miocarditi o pericarditi, spesso frequenti dopo la vaccinazione.
Vaccino Covid Australia, trapianto di cuore negato ad una donna perché non vaccinata
Vicki che è anche madre di due figli, ha espresso la sua frustrazione nei confronti del Dipartimento della salute e dei servizi umani del Victoria per la loro posizione, che le hanno detto, riassumibile in poche ma semplici parole: "Niente vaccino, niente cuore". Intervistata da un programma ha spiegato: "Sono pronta ad entrare nella lista dei pazienti che hanno bisogno di un trapianto di cuore cuore perché dal punto di vista medico sono stabile per farvi parte. Ma sfortunatamente non posso".
“Pazienti come me vengono spinti in un angolo e costrette a fare qualcosa che va contro ciò in cui crediamo. Questo vale "anche per i medici, i quali sono costretti a implementare questo sui loro pazienti altrimenti perderanno il lavoro". Nonostante le condizioni della signora ed il fatto che avesse l'esenzione medica, i sanitari sono rimasti irremovibili sulle loro posizione.
Il dottor Coatsworth si è giustificato: "Dal punto di vista dei medici che si occupano di trapianti... il rischio maggiore è che quando colpiamo il sistema immunitario in quel modo, se prendi il Covid-19 senza avere il vaccino, allora c'è un rischio davvero significativo che tu muoia e quell'organo muoia con te. E non vogliamo che succeda a te - continua - e certamente non vogliamo che accada alla famiglia che ha fatto quella sacra donazione. Quindi è un'area complessa. Non invidio la tua decisione, ma rispetto le regole che i medici hanno stabilito qui".