Ritornare allo sport e alla vita
#11Febbraio #Blog
Contenuto originale di GL SPORT
Noi di GL Sport, in genere, siamo conosciuti come un brand sportivo che produce in casa e vende fondamentalmente quattro categorie di prodotti: i parastinchi personalizzati, le maschere protettive, i guanti da portiere e le scarpe su misura e tendenzialmente è così, questo è quello che facciamo nella stragrande maggioranza dei casi. C’è però anche un altro ambito d’azione in cui ci siamo sempre messi alla prova ma solo su specifiche richieste dei clienti e che non abbiamo mai “pubblicizzato”, nonostante potrebbe rivelarsi il nostro campo d’azione più utile e soprattutto “etico”.
Mi spiego meglio: è capitato più volte in questi anni che alcuni utenti ci contattassero, incuriositi dalle nostre lavorazioni sportive in carbonio associate al nostro background legato alle tecniche ortopediche (siamo infatti nati oltre cinquant’anni fa come un’officina ortopedica vera e propria), mostrandoci problemi totalmente diversi rispetto ad un “più classico” infortunio al volto risolvibile con una maschera in carbonio. Ci ha contattato per esempio un ragazzo che aveva una malformazione alle costole da proteggere, un altro che necessitava di un tutore al braccio, un altro ancora addirittura che aveva bisogno di un dispositivo protettivo sottocutaneo… e non tutti questi casi erano associati per forza alla necessità di fare sport. A volte sì, ma altre volte queste persone avevano pensato che il concetto di protezione sportiva che utilizzavamo quotidianamente potesse essere applicato nella risoluzione di un problema che li perseguitava nella vita di tutti i giorni e quindi ci hanno semplicemente chiesto aiuto. L’input arrivava direttamente da loro e non da una sorta di pubblicizzazione nostra!
Davanti a queste richieste noi di GL SPORT non ci siamo mai tirati indietro e, per quanto possibile, abbiamo sempre cercato di fare quello che ci chiedevano, ovvero applicare le nostre conoscenze ortopediche utilizzate quotidianamente per le protezioni sportive ai problemi di qualunque tipo. Negli anni abbiamo quindi creato protezioni di varie, senza una procedura standard ma cercando di trovare una soluzione nuova caso per caso partendo dal nostro background tecnico. Siamo infatti in grado di affrontare liberamente questa nuova branchia d’azione facendo quello che abbiamo sempre fatto: cercare una soluzione da zero ad ogni singolo caso che potrebbe competerci, la differenza è che da oggi invece che farlo aspettando che sia chi ha bisogno a proporci un intervento saremo direttamente noi a spingervi a parlarci dei vostri problemi, se pensate che con una protezione in carbonio specifica potremmo aiutarvi a migliorare la vita di tutti i giorni.
Se ancora il quadro generale vi sembra un po’ nebuloso procedo a spiegarvelo meglio con il classico metodo che si utilizza per spiegare concetti apparentemente molto complessi: andare per esempi.
Oggi quindi vi raccontiamo il caso di Niccolò, un ragazzino siciliano di nove anni che ha appena avuto l’installazione di un bottone epicistostomico.
Il desiderio di Niccolò era quello di poter tornare a giocare a calcio con i suoi amici, ma la condizione in cui versava non gli consentiva di farlo in sicurezza, vista la delicatezza della valvola dell’impiantino che gli fuoriusciva all’altezza della vescica. È lì che sua mamma, scervellandosi per trovare una soluzione che permettesse a Niccolò di poter giocare a pallone, ha trovato il nostro centro specializzato e ci ha contattato spiegandoci la sua situazione. A quel punto abbiamo deciso di comune accordo, data la delicatezza della situazione, di farli venire direttamente in sede centrale a Fidenza (PR) da noi, consapevoli che per loro un viaggio apposta dalla Sicilia era un grosso sacrificio ma avevamo bisogno di assicurare al 100% la riuscita della creazione di un dispositivo su misura.
In una mattina dei primissimi giorni dell’anno quindi abbiamo accolto Niccolò e sua mamma e i nostri tecnici si sono messi al lavoro. Ovviamente ciò che ci caratterizza da sempre per ogni prodotto che andiamo a creare è l’impiego delle più moderne tecnologie, per cui anche in questo caso siamo partiti da una ricostruzione 3D realizzata con uno scanner ad alta precisione e, tenendo questa come base, con i modernissimi software di modellazione virtuale abbiamo ricreato lo stampo di Niccolò su cui poi abbiamo agito con la “classica” lavorazione della fibra di carbonio.
In foto di seguito si può vedere il risultato della scansione tridimensionale effettuata attorno al bacino di Niccolò: