Scusa Amazon, su Kindle Scribe avevo sbagliato io
#10Febbraio #News #Amazon #kindle #KindleScribe
Contenuto originale di SmartWorld
Less is more è una frase attribuita all'architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe: l'idea che meno è meglio nasce per parlare dell'essenzialità nelle forme e nelle strutture architettoniche, ma il concetto si presta così tanto bene alla tecnologia che negli anni è diventato quasi un mantra dalle parti della Silicon Valley.
In fondo hanno entrambi ragione (e entrambi torto) e, anche per questo motivo, quando si discute di prodotti tech è importante non arroccarsi sulle proprie posizioni, ma provare a capire le ragioni dell'altro (e questo è un buon consiglio per tutte le discussioni, non solo per le flame war online).
I fanboy Apple loderanno sempre la semplicità e l'estrema cura dei loro sistemi operativi, quel senso di rifinitura quasi maniacale che trasudano i prodotti della mela. I fanboy Android preferiranno sempre l'incredibile flessibilità del proprio sistema operaitvo, quell'abbondanza di funzioni e possibilità che rende tutto un po' più intrigante.
L'idea che l'essenziale sia sufficiente e perfino preferibile in un prodotto tecnologico non è un'opinione condivisa da tutti: le infinite flame war tra utenti iPhone e Android non nascono dal nulla, ma da due approcci opposti e, potenzialmente, entrambi validi.
I limiti di Kindle Scribe
I taccuini digitali, come mi piace chiamarli, sono un prodotto relativamente nuovo: fatta eccezione per ReMarkable, già disponibile da parecchio tempo, i grandi ebook reader con pennino sono esplosi soprattutto negli ultimi due anni, specialmente nel mercato occidentale.
Prima di provare Kindle Scribe, negli anni passati avevo testato a lungo e recensito altri due prodotti simili: Kobo Elipsa (luglio 2021) e Huawei MatePad Paper (agosto 2022). A questi si aggiungerebbe l' Onyx Boox Note provato nel lotano 2018, con un software troppo datato perché abbia senso un confronto.
In ogni caso, Kobo Elipsa e Huawei MatePad Paper, che avevo reso alle rispettive aziende dopo la recensione, hanno una pletora di funzioni incredibili e un riconoscimento del testo a mano libera quasi impeccabile.
Il Huawei MatePad Paper è un dispositivo estremamente versatile: più che un semplice ebook reader è un tablet basato su Android, con tanto di browser più che dignitoso.
Sotto questo punto di vista, quindi, i limiti di Kindle Scribe mi sono parsi subito lampanti: il taccuino digitale di Amazon non fa niente del genere, non ha alcun tipo di funzioni smart , non riconosce la grafia a mano libera, non ha nemmeno diversi tipi di strumento (penna, matita, penna stilografica, etc) con cui scrivere sul foglio.
Meno è meglio
Quando ho testato la prima volta Kindle Scribe, non avevo altri dispositivi analoghi con me: il confronto con i prodotti della concorrenza era basato più sul ricordo, gli appunti presi all'epoca e le impressioni. Anche per questo, ho voluto toccare nuovamente con mano Kobo Elipsa e Huawei MatePad Paper per realizzare il video che trovate in cima, in cui confronto funzioni e approcci dei tre dispositivi.
Ho avuto i tre dispositivi in casa per circa due mesi e mezzo e, a conti fatti, mi sono reso conto che quello su cui tornavo a scrivere più spesso , quello che utilizzavo con più disinvoltura, era proprio il Kindle Scribe. Certo, usavo Kindle perché per le mie esigenze non avevo bisogno di convertire il testo a mano libera in digitale, o di affiancare un libro ad un taccuino, o di fare una delle altre mille cose utili che Kindle Scribe non fa.
A conti fatti, comunque, il motivo per cui tornavo più spesso da Kindle Scribe è uno solo: la naturalezza nella scrittura.
Intendiamoci: sui dispositivi di Kobo e Huawei si scrive bene, molto bene, la latenza nel tratto è praticamente impercettibile e sono sicuro che nessuno che abbia comprato quei due prodotti sia rimasto deluso dall'esperienza di scrittura. Ma mentirei se non vi dicessi che su Kindle Scribe si scrive meglio. È davvero difficile spiegare le differenze, che stanno più nella sfera del sensoriale che dell'analitico, ma ci proviamo.
In primo luogo, il feedback del pennino sul display è più morbido, è quanto di più simile possiate provare alla naturalezza di una penna su un foglio di carta, lontanissimo da quella sensazione fredda e plasticosa che potreste aver avuto disegnando con una Apple Pencil su un iPad (o con qualsiasi pennino attivo su un qualsiasi tablet).
E poi il tratto compare davvero istantaneamente, senza nessunissima latenza: tenete presente che sugli altri due dispositivi la latenza è davvero minima, quasi impercettibile, nell'ordine di qualche decina di millisecondi (ossia qualcosa come 0,003 secondi). Ma, ancora una volta, mentirei se vi dicessi che non si nota la differenza avendoli tutti e tre a fianco.