
Gli obiettivi strategici degli ucraini per fermare la guerra lunga
Il futuro dell'Europa potrebbe decidersi o su un fiume o su un'isola. Se la Russia ormai si adatta a un conflitto protratto nel tempo, Kyiv fa di tutto per evitarlo e ha individuato su cosa concentrarsi: il Seversky Donets nel Donbas e l'Isola dei Serpenti nel Mar Nero.
Il mare, o meglio i due mari, su cui si affaccia l’Ucraina sono il punto da cui la Russia cerca di soffocare Kyiv e da cui potrebbe arrivare la prossima impresa ucraina che sembrava impossibile. L’esercito di Kyiv sta iniziando a prendere le misure e, dopo aver acquisito più confidenza con la propria marina in seguito all’affondamento dell’incrociatore Moskva, cerca di colpire altre navi russe. Ieri il portavoce dell’amministrazione militare di Odessa ha detto che “grazie alle azioni dei nostri marinai, la nave di supporto Vsevolod Bobrov ha preso fuoco, è una delle più recenti della flotta russa”. Vsevolod Bobrov era un calciatore ma anche un hockeista, come il presidente russo Vladimir Putin, e qualcuno ha voluto trovare delle analogie importanti per il racconto di questa guerra. Ma dal punto di vista militare, la cosa rilevante è che la nave si trovava vicino all’Isola dei Serpenti, nel Mar Nero, che, oltre a essere la famosa isola da cui i soldati ucraini risposero ai russi che minacciavano di bombardarli con un “vaffanculo” diventato il primo motto di tutta la resistenza, è fondamentale dal punto di vista strategico. Kyrylo Budanov è il capo dell’intelligence ucraina, e ha spiegato in televisione perché quell’isola è così ambita sia dai russi sia dagli ucraini: permette di controllare le rotte marittime – commerciali e civili – verso l’Ucraina e può essere usata dalla Russia come appoggio per effettuare uno sbarco. E non è importante soltanto per il mare, ma anche per il controllo dello spazio aereo. Dall’isola dei serpenti quindi dipende molto del futuro di questa guerra, l’arresto della strategia del sud di Mosca e anche il blocco dei rifornimenti di grano importanti per tutto il mondo. Dall’Isola dei Serpenti l’Ucraina può far finire questa guerra il più in fretta possibile.
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- Micol Flammini
Micol Flammini è giornalista del Foglio. Scrive di Europa, soprattutto orientale, di Russia, di Israele, di storie, di personaggi, qualche volta di libri, calpestando volentieri il confine tra politica internazionale e letteratura. Ha studiato tra Udine e Cracovia, tra Mosca e Varsavia e si è ritrovata a Roma, un po’ per lavoro, tanto per amore. Sul Foglio cura con Paola Peduzzi l’inserto EuPorn in cui racconta il lato sexy dell’Europa, ed è anche un podcast.