
due pesi due misure
Dal Vietnam alla strage di Bucha: i colori del sangue
I macellai che hanno invaso l'Ucraina vengono premiati in Russia. Invece l’occidente ha sempre punito i criminali di guerra
Il 10 dicembre 1948 sembrava davvero che fosse giunta l’èra della pace perpetua. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite proclamava solennemente la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo “come l’ideale comune da conseguire da parte di tutti i popoli e tutte le nazioni… Considerando che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti uguali e inalienabili costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo”. Il trionfo di Immanuel Kant, della Rivoluzione americana e di quella francese, di Woodrow Wilson e Franklin Delano Roosevelt, che il 6 gennaio 1941 nel suo “discorso sulle quattro libertà” aveva dichiarato che “nessuna pace durevole poteva essere raggiunta al prezzo della libertà altrui” e aveva giurato: “Non ci lasceremo intimidire dalle minacce dei dittatori i quali considerano come una violazione del diritto internazionale e un atto di guerra l’aiuto da noi portato alle democrazie che hanno il coraggio di resistere alla loro aggressione”.
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