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Calci e pugni mentre era incinta, l'inferno per una giovane donna di Trento: condannato l'ex marito a 11 anni di carcere
In un episodio il 44enne aveva deciso di scagliarsi contro la compagna con cocci di vetro e una lametta da barba ferendola in più punti del corpo. A dare l'allarme era stata la figlia che vedendo sangue in casa e sentendo le urla della madre aveva chiamato le forze dell'ordine

TRENTO. Abusi, maltrattamenti e violenze inaudite. Botte che una giovane ha dovuto subire mentre era incinta e non solo. Nelle scorse ore è arrivata la sentenza in appello con la condanna dell'ex marito a 11 anni di carcere.
Il primo intervento delle forze dell'ordine è avvenuto nel 2018. La sera del 4 febbraio, infatti, la donna era stata aggredita dall'uomo dopo avergli espresso che lo voleva lasciare.
Il 44enne aveva deciso di scagliarsi contro la compagna con cocci di vetro e una lametta da barba ferendola in più punti del corpo. A dare l'allarme era stata la figlia che vedendo sangue in casa e sentendo le urla della madre aveva chiamato le forze dell'ordine.
L'uomo era stato arrestato e condannato a 6 anni di carcere. Ma i racconti fatti successivamente dalla giovane madre hanno portato a galla un vero e proprio inferno che andava avanti da tempo.
Non solo abusi fisici ma anche psicologici di ogni genere perché il 44enne voleva un figlio per regolarizzare la propria posizione in Italia.
In primo grado l'uomo era stato condannato a 8 anni per maltrattamenti e violenza sessuale. La Corte, però, nelle scorse ore ha considerato la continuazione rispetto la prima condanna per tentato omicidio e indicato una pena finale di 11 anni. E' rimasto invariato, invece, i risarcimento di 30 mila euro.